Il 2011 è l’anno dei mondiali di Torino che valgono la
qualificazione Olimpica e quello che io chiamo da sempre “panico da
qualificazione” pervade il settore tecnico FITARCO.
Filippo Clini, tecnico della nazionale Maschile a Pechino,
retrocesso prima a “tecnico dei materiali” , è ormai estromesso dal settore
senior Olimpico, al quale si unisce la
coreana Sally Park, ex coach di Singapore Junior, come tecnico del femminile.
La pressione aumenta su tutti gli atleti, con
ufficialmente sempre tutti i posti nella squadra olimpica per Torino in
discussione in base ai soliti astrusi criteri di qualificazione a
punteggi/piazzamenti/valutazione durante raduni e gare internazionali. Marco Galiazzo rinuncia alla stagione Indoor
internazionale per puntare tutto su
Torino, gli altri gestiscono in qualche
modo la stagione invernale.
I primi risultati internazionali sono però molto lontani da
quelli che avevano fatto ben sperare nel 2010.
A Porec in Aprile (1° tappa World Cup) , la squadra maschile
(Frangilli Galiazzo e Nespoli) è 5° e la femminile (Valeeva, Tonetta e Tomasi) 7°
Ad Antalya i n Giugno (2° tappa World Cup) , la squadra
maschile è solo 10° in qualificazione e
perde al primo scontro contro la GBR, finendo 9°; la squadra femminile è 5° in qualificazione con
record Italiano e perde al secondo scontro, finendo 7°. La squadra maschile è la stessa di Porec, la
femminile ha la Sartori al posto della Tonetta. I quarti della squadra erano
Giori nel maschile e Lionetti nel femminile.
Le squadre per Torino sono fatte, ma i presupposti non
sembrano per nulla incoraggianti.
Sostengo a suo tempo sul Forum CAM che comunque il problema
per tutti nostri è uno solo: mancanza di
tempo per allenarsi, tra una trasferta e l’altra e mancanza di tranquillità per
prepararsi adeguatamente. Manca meno di un mese ai mondiali : il tempo
è breve, ma se non si esagera con la pressione, può essere sufficiente. I
nostri eroi devono recuperare una quindicina
di punti a testa per tornare in vetta, e su un intero FITA 15 punti sono
recuperabili.
Torino 2011 è un gran mondiale, in termini di numero di
partecipanti, se non di punteggi assoluti.
Per la prima volta ad un mondiale é in funzione la regola che i primi 8
in qualificazione vanno diretti ai 16esimi, ovvero hanno le Olimpiadi in tasca.
Per gli altri, la dura legge della qualificazione a squadre piazzandosi nei
primi otto posti, ovvero superando il primo scontro.
Prevedo che servirà almeno un 1350 per qualificarsi nei
primi 8 maschili del ranking, e l’ottavo è il canadese Lyon a 1350 esatti. Ma
il primo degli italiani è Michele, 10° a 1344,
che sommati ai 1335 di Mauro ed ai 1333 di Marco ci portano a 4012 punti
e ad un inatteso 2° posto dietro la Korea.
Nel femminile, Natalia fa 1353, Jessica 1331 Guendalina
1328, anche loro 4012, nuovo record Europeo (non ancora omologato, chissà
perché, a oggi) e terzo posto in qualificazione dietro Korea e Cina.
Felicità generale e sembra fatta, nonostante tutto e
tutti, ma il diavolo fa le pentole …
Gara a squadre maschile: Michele ha una intossicazione alimentare
che gli ha fatto gonfiare collo e mani. I suoi normali riferimenti di
ancoraggio se ne sono andati, e può solo tirare di forza con appoggi
approssimati. Non c’e’ riserva, o tira o
la squadra semplicemente deve gareggiare con due membri soltanto..
Decide di tirare ugualmente, ma la squadra è chiaramente con
due membri e mezzo… e tutto sembra perduto.
Ma sul campo di gara,
gli avversari tedeschi si presentano con uno dei membri con la schiena
bloccata. Lui sì che non può tirare, e i tedeschi gareggiano in …. due contro
due e mezzo. Vinciamo inevitabilmente, e siamo alle Olimpiadi ! Lo scontro successivo è pure vinto, ma
perdiamo in semifinale con la Francia. Sarà finale per il Bronzo!
La squadra femminile tira malino il primo scontro con la
Bielorussia , e finisce pari. Sono quattro gli spareggi sul campo per l’accesso
ai quarti ed alle Olimpiadi. Parte il tempo, e qualcosa va storto. Le nostre
tirano le tre frecce velocissime ma male, le bielorusse tirano bene le prime
due frecce ma non tirano la terza. Si
scopre che il direttore dei tiri aveva dato 40 secondi invece di 60 per lo
spareggio. Le bielorusse presentano reclamo, chiedendo di recuperare la terza
freccia. Il recupero è concesso, e vincono lo scontro. L’Italia presenta reclamo
contro il tempo errato, e così pure fanno le altre tre squadre perdenti lo
spareggio.
I mondiali si arrestano per oltre un’ora mentre la Giuria di
Appello si riunisce per decidere.
Chiacchiero qua e là nell'attesa con arbitri e personaggi
FITA. Morten Willmann, presidente della commissione arbitri mondiale, Paul Poulsen,
vicepresidente anziano FITA e Franco
Papero, ex arbitro nazionale sono unanimi: l’errore è stato dell’Italia che non
ha visto, come la Bielorussia, che il tempo era errato. La nostra squadra
avrebbe dovuto tirare solo due frecce e chiedere il recupero come le
Bielorusse, e non affrettarsi per stare in 40 impossibili secondi. Nella storia e nei regolamenti della FITA d a
sempre si dice che in gara le
frecce non possono essere mai tirate due volte. Secondo tutti il ricorso verrà respinto. Le Olimpiadi
per l’Italia femminile non sono che una vaga speranza.
Invece, clamorosamente, per la prima volta nella storia
della FITA, le frecce di spareggio vengono fatte ritirare a tutti e l’unico dei
quattro spareggi che cambia risultato è quello dell’Italia. Siamo nei quarti e
a Londra! Sull'entusiasmo la marcia è poi inarrestabile, e complice la
sconfitta della Korea in semifinale, si aprono alla squadra femminile le porte
della finale per l’ORO.
Come è finita, lo sappiamo tutti: ORO alla squadra femminile, Bronzo alla squadra maschile, e le due
squadre sulla via, ancora lunghissima, per Londra 2012
Intanto il sottoscritto aveva partecipato al congresso FITA di Torino come candidato al Consiglio FITA e poi partecipato ai Mondiali di
Torino come Coach della squadra della Costa d’Avorio, ma questa, al solito, è
un’altra storia.
La squadra Ivoriana a Torino 2011 |