Domenica 18 aprile il calendario FIATRCO prevede l’ennesima rappresentazione di quella folcloristica gara per piazze di paese che viene pomposamente denominata “Campionato Italiano di Società”.
Questo Campionato, purtroppo ufficiale e altrettanto ufficialmente promosso da FIATRCO, rappresenta ovviamente tutto tranne che un vero campionato di Società.
La formula, mutuata da quella dei campionati italiani a Squadre di Campagna, prevede arcieri AN, OL e CO tirare in squadra insieme in scontri diretti all’aperto a 25 mt, generalmente da tenersi dentro piazze di Città o luoghi storici per scopo di “immagine”.
Una formula di gara estremamente originale ed unica al mondo che non può più nascondere l’obiettivo principale che è quello di sostenere in particolare solo e specificamente un gruppo ristretto di società che a loro volta fanno di detto campionato il loro principale obiettivo annuale.
Un Campionato italiano di Società che vede in gara società da solo 10 regioni su 21 (mancano al completo tra le altre Lombardia, Friuli, Lazio, Campania e Sicilia)
Un campionato che vede in gara solo 21 Società su 521 affiliate (ne mancano solo .. 500)
Un campionato Italiano di Società che per legittimi interessi societari costringe diversi atleti dei gruppi nazionali e di interesse olimpico a dedicarsi ad una attività particolarmente inutile se non addirittura deleteria in un momento critico della preparazione per i campionati Europei Targa e la Coppa del Mondo.
Un campionato Italiano che necessiterebbe di una radicale revisione regolamentare per potersi veramente continuar a fregiare del nome che gli è stato assegnato.
Prendiamo ad esempio la Francia, che ha fatto dei campionati nazionali per squadre di società l’ossatura della propria attività di club e la base per il proprio presidio sul territorio.
In Francia, esistono tre “circuiti” nazionali a squadre, nelle Divisioni A, B, e C, che prevedono squadre Targa Olimpico Maschile , Olimpico Femminile, Compound Maschile e Compound Femminile suddivise in gironi locali per le divisioni C e B ed in girone nazionale per la divisione A.
Le divisioni A e B sono a numero chiuso, ed ogni anno le migliori delle divisioni inferiori, uscite dai play off tra le vincenti dei gironi, passano alla divisione superiore e le peggiori retrocedono.
Vi ricorda nulla…?
Il sistema ha creato, dopo anni di utilizzo, una base di supporto e sponsor locali per le varie società che tendono a rappresentare campanilisticamente la propria città, ed un situazione preparatoria che vede una vera e propria campagna acquisti e cessioni a fine anno in funzioni degli obiettivi di squadre per l’anno successivo.
Superfluo rimarcare come tale sistema abbia avuto come logica estensione negli ultimi due anni il fatto che le prime cinque squadre di divisione nazionale A sono state qualificate per la neonata Coppa Europa per squadre di Club che, a livello di formula, ha mutuato esattamente la formula di gara a scontri diretti a squadre utilizzata nel campionato francese.
A parte il già citato riconoscimento a livello di territorio e più facile accesso ale sponsorizzazioni, cos’altro ottiene una formula così?
Ma ovviamente che tutte le società Francesi, dalla neonata alla più vecchia e titolata mettono il tiro targa a squadre in priorità assoluta tra le attività societarie e che praticamente tutti i tiratori francesi di qualche livello dedicano la stagione all’aperto al tiro targa e provano il tiro a squadre, inclusi gli appartenenti ai gruppi nazionali, che trovano nel sistema una perfetta arena di allenamento ripetuto e continuo per il loro obiettivo principale: la degna difesa dei colori nazionali in campo internazionale.
Faccio quindi i miei migliori auguri ai partecipanti ai campionati italiani di società di domenica prossima, ma non posso che augurarmi ancora una volta che prima o poi la FIATRCO si decida a riconvertire questa manifestazione al più folcloristica in qualcosa di propedeutico alla formazione generale dei nostri atleti e più rappresentativo della realtà tecnica italiana.
Ho personalmente proposto almeno due volte negli ultimi 10 anni formule diverse e più consone a focalizzare l’attività delle Società Italiane su veri obiettivi tecnici e promozionali, ed è superfluo rimarcare che le mie proposte sono state ovviamente bocciate dai difensori dello status quo, che sono anche coloro che una vera riforma di questo campionato dovrebbero approvarla pure ora.
Non lo faranno mai.
Ci terremo quindi ancora,inevitabilmente, una manifestazione che continuerà a svolgersi in funzione del proprio specifico obiettivo.
Un obiettivo deviato.
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1 commento:
Tutto vero: bell'evento, ma che distoglie (non nel mo caso AN) da altre attività ....Tiger
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