mercoledì 23 marzo 2011

Un po' di fantasia ...

Sono sui campi di gara da 38 anni, e sono stanco di partecipare sempre alle stesse gare.
Gare sempre intese come una bella fila di paglioni con davanti una bella fila di arcieri che tirano. Si contano i punti, si fa la classifica, si fa una premiazione come sempre poco partecipata e poi tutti a casa, fino alla prossima.
Vero che la serietà di uno sport si misura dal numero di anni di esistenza del suo regolamento attuale, e se il calcio ormai supera di gran lunga i 100 anni, il tiro con l’arco arriva a poco più di 50 con la sola gara FITA Round a 4 distanze. Tutte le altre gare FITA di ogni tipo hanno vita molto più breve, fino ad addirittura allo zero anni assoluti della nuova gara 50 mt + Match round a 15 frecce che verrà utilizzata ai Mondiali di Torino 2011 direttamente senza mai essere stata utilizzata prima di quest’anno.
E’ chiaro che la FITA, nella sua ossessiva ricerca di una formula di gradimento televisivo, è ormai arrivata alla variazione continua ed assoluta dei regolamenti di ogni tipo di gara spesso addirittura senza apparente motivo o spiegazione.  L’aggiornamento degli arbitri ai regolamenti è diventata oggi una necessità trimestrale, quando fino a pochi  anni fa i regolamenti FITA potevano variare per statuto solo ogni due anni e dovevano essere comunque testati per almeno un anno prima di essere introdotti ufficialmente; ora  le variazioni vengono introdotte addirittura durante la stessa stagione in corso, tra una gara dello stesso tipo e un’altra, come successo per il Compound più volte nel 2010, con confusione e smarrimento generalizzati.

Ma tutto questo fervore nel variare continuamente i regolamenti ha portato qualcosa al movimento arcieristico mondiale, a parte costi organizzativi sempre crescenti?

Se ci si astrae un attimo dalle consuetudini e si da una occhiata a cosa succede realmente, si scopre purtroppo che il tentativo di scimmiottare i regolamenti degli eventi mondiali maggiori della FITA anche a livello minimo locale ha solo portato ad abbandoni del nostro sport a livello di base.
Già lo scorso anno nell’articolo La corazzata Potiomkin ho sollevato il problema di proporre agli arcieri delle gare gradevoli e che potessero finalmente incentivare lo sviluppo del nostro sport, abbandonando le velleità di imitazione delle Olimpiadi anche a livello di garette locali.
In 38 anni e di in vari ruoli ricoperti, ho  personalmente tentato tantissime strade per far divertire gli arcieri sui campi di gara, qualche volta progettando gare  e manifestazioni ex-novo, altre adattando soluzioni  già esistenti alla realtà italiana o locale.
Qualche esempio:
-        Il Torneo del Galletto, nato nel 1976 e vero precursore delle gare a scontri diretti, tuttora organizzato dal mio club ogni inizio di Maggio. Ha visto nei momenti di massimo splendore oltre 220 partecipanti sulla linea di tiro e vincitori illustri come Leandro De Nardi, Guido Bonalumi e Michele Frangilli .
-        La 24 Ore di Castellanza, mutuata nel 1995 dalla 24 ore di Belfort, organizzata per sei edizioni fino al 2001, che raggiunse gli oltre 450 partecipanti nell’edizione finale del 2001
-        L’Olympic Round con Ripescaggio, sperimentato nel 2000 sia a Salice Terme che a Porec per evitare le eliminazioni delle teste di serie negli scontri diretti. Andò in congresso FITA nel 2001 ma non fu neppure votato. Funzionava, ma non era gradito.
-        Il 50 mt Match Round, da me progettato quando ero nel TAC della FITA su incarico di Jim Easton, allora presidente della FITA, che voleva una gara per club semplice che consentisse di allenare egli arcieri agli scontri diretti senza eliminarli. La gara è nel libro 5 della FITA ed è ancora organizzata specialmente in Italia, ma non ha avuto la diffusione sperata.
-        Il Triplo FITA in due giorni, che in prima edizione nel 2010 nonostante lo scetticismo generale ha visto tutti i partecipanti entusiasti e ben 30 record battuti tra Mondiali, Europei e Italiani.
-        La gara 5D , di introduzione al 3D Fita e aperta anche all’arco Olimpico, che verrà sperimentata l’8 Maggio 2011 a Castiglione Olona
-         
Nutro inoltre enorme ammirazione per gli ideatori ed organizzatori dei due maggiori eventi arcieristici mondiali: la gara di Las Vegas con oltre 1600 partecipanti  e quella di Nimes con oltre 1200 partecipanti.
Già, i due maggiori eventi arcieristici mondiali sono considerati tali per il numero di partecipanti e semmai per il montepremi complessivo in palio, non per il titolo che assegnano in sé.
Tanti partecipanti che portano tanti soldi che diventano tanti premi, in un ciclo positivo moltiplicatore che viene arrestato solo dalle dimensioni degli impianti.
Deprimente il confronto tra quello che dovrebbe esser l’evento Indoor più importante dell’anno in Europa, i Campionati Europei Indoor in Spagna con poco più di 200 partecipanti, e la gara di Nimes con gli  oltre 1200 partecipanti. Da un lato, costi altissimi di partecipazione e organizzazione e premi inesistenti, dall’altro una vera festa dell’arcieria a costo modesto per tutti  e premi per il 30% dei partecipanti. Evidentemente, una formula vecchia ed obsoleta contro il nuovo modo di vedere il tiro con l’arco nella realtà mondiale. Ed in un mondo in crisi economica, sperare di continuare a mungere denaro pubblico per spenderlo in organizzazione di gare che non si ripagherebbero mai da sole è pura follia.

Affezionati abitanti dell’Arcosfera, possibile che in Italia non si sia in grado di organizzare un evento arcieristico con migliaia di partecipanti, che si auto finanzi senza costare decine o centinaia di migliaia di euro alle stressate finanze nazionali , che sia pure di assoluto gradimento per i partecipanti e che faccia veramente parlare di sé?

Da anni sostengo che i nostri campionati nazionali indoor hanno il potenziale per trasformarsi in tale tipo di evento, ed il mio progetto di massima è stato proposto più volte all’attenzione della FITARCO, incontrando il solito, eterno muro di gomma .
Tre giorni, 3000 partecipanti, 50.000 Euro di montepremi … Non è solo un sogno, è una ipotesi realizzabile e per i dettagli ed una discussione approfondita vi rimando al topic specifico sul  Forum della CAM , ma questa è solo una delle possibilità.

Insomma, tutto si può fare, tutto si può realizzare e il tiro con l’arco ha bisogno assoluto dello sforzo di tutti nel superare gli schemi obsoleti attuali e proiettarsi il più in fretta possibile verso una crescita reale, che può venire solo dall’aumento del numero dei praticanti e non certo dall’inesistente o sporadico pubblico televisivo.

Ma per avere più praticanti e più partecipanti, signori miei, serve soprattutto un  po’ di fantasia…







martedì 1 marzo 2011

432, 673, nessuno

Mancano pochi giorni ai Campionati Italiani Indoor di Padova, durante i quali verranno assegnati i titoli invernali della nostra arcosfera.
C’e’ chi vive l’attesa con ansia, chi con speranza, chi semplicemente come un dovere.
Tutti coloro che agli italiani indoor hanno già partecipato altre volte in un qualsiasi ruolo temono però  un solo lungo momento di questa festa dell’arcieria italiana: le terrificanti cerimonie di premiazione!

Già, gli italiani indoor sono da sempre l’apoteosi della premiazione assoluta , l’estrinsecazione finale della inguardabilità delle nostre gare. Quando un annunciatore deve nominare centinaia e centinaia di nomi tra premiati e premianti, l’insieme della cerimonia, fortunatamente suddivisa in tre giorni, diviene un supplizio cui non si vede l’ora di sottrarsi.
Qualche numero relativo ai nomi che lo speaker deve pronunciare in premiazione, per capire perché è praticamente impossibile che un individuo non costretto da un ruolo istituzionale o lavorativo possa assistere per intero alla cerimonia e tutti fuggano una volta ritirato il proprio premio:

-        Autorità che premiano 72 podi  x 3 premianti = 216
-        Atleti sul podio (individuali e squadre): 432
-        Arbitri premiati: 15 circa
-        Personalità, organizzatori e sponsor premiati: 10 circa
-        Totale persone nominate dallo speaker a vario titolo: 673 minimo

Siamo proprio sicuri che premiazioni del genere abbiano senso?
Il dubbio viene sicuramente a tutti ogni volta durante le desolanti premiazioni delle gare indoor di calendario, dove su di una media  di una settantina di chiamati sul podio (su magari poco più di 100 partecipanti) , si presentano solo in 20 e spesso pure i vincitori presenti all’ultimo turno di gara se ne vanno senza partecipare alla premiazione.
Ma la certezza, la certezza che tutto ciò non abbia senso viene dopo aver assistito, e pochi ci riescono fino alla fine, alle premiazioni degli Italiani Indoor.
Nomi, nomi, nomi ripetuti ciascuno decine di volte,  applausi sempre più stanchi, pubblico sempre meno numeroso fino all’ultimo podio, dove solo i preminti, i premianti e quelli che (purtroppo per loro) devono viaggiare nelle stesse auto per il ritorno a casa assistono al mesto ammaina bandiera.

Mi sono chiesto quanto durerebbero  le premiazioni di gare come quella di Las Vegaso di Nimes se venissero fatta in stile FITARCO…. Ma per fortuna, là l’efficienza domina. A Nimes il podio è solo per i vincitori assoluti, e già si sprecano chiamando sul podio anche Juniores e allievi. Tutti gli altri, inclusi i vincitori dei tornei secondari,  ritirano direttamante il loro premio in segreteria.
A Las Vegas vengono addirittura chiamati tutti insieme su di un unico grande podio i soli vincitori delle varie divisioni, i soli Ori, per intenderci. Una trentina di premiati in totale, inclusi sponsor. Tutti gli altri, direttamente alla cassa a ritirare i loro premi.

Esistono tante vie di mezzo e possibili soluzioni al problema, ma se continuiamo voler accontentare tutti, continueremo a scontentare tutti e a perdere totalmente sul fronte dell’immagine verso i media. In quale sport salgono sul podio oltre il 50% dei partecipanti ad un Campionato Italiano?
Come è possibile fare un comunicato stampa o redigere un articolo qualsiasi su di un campionato dove occorrerebbe citare 432 medagliati?
Come si può pensare di documentare fotograficamente una collezione di  ben 72 podi? 
Un numero speciale solo fotografico di Arcieri?  Ma la Fitarco non mette neppure le foto sul suo sito web, immaginarsi sulla rivista Arcieri dove al massimo ci sono le micro foto di una decina di podi soltanto. 
La sera di domenica 6 Marzo a Padova al solito i premiati verranno chiamati alla foto collettiva finale di chiusura dei Campionati. L’unica cosa che renderà realizzabile la foto stessa sarà che dei premiati e dei premiandi dell’ultimo giorno di gara in quel momento saranno presenti solo una ottantina di persone al massimo. Tutti gli altri se ne saranno già andati. Peraltro, una foto con 500 persone dentro non sarebbe neppure realizzabile, e quindi meglio così.

Meglio così ????

mercoledì 16 febbraio 2011

Deferito! /4

Ed eccoci finalmente alla puntata conclusiva della telenovela di Deferito, che vi ha già visto attenti e numerosi  lettori nelle tre puntate precedenti.

Il 3 di Dicembre, come da richiesta della commissione di Giustizia, mi sono ripresentato  in via Vitorchiano a Roma  per la seconda udienza, durante la quale è stato ascoltata la testimonianza di Fausto Penenstrì. Durante la stessa, Pennestrì ha ribadito quasi alla lettera quanto riportato nel suo esposto, inclusa l’affermazione che quando si era riferito ai 5 Milioni di euro di bilancio nel colloquio con me, li intendeva come somma di 2,5 milioni di entrate e 2,5 Milioni di uscite.
Personalmente ho ribadito ancora una volta che i dati di bilancio 2009 dicevano altro, essendo composti da 3,3  milioni di entrate, 3,1 di uscite , mentre il totale delle disponibilità 2009, entrate più riserve, ammontava appunto a oltre 5 Milioni.
L’arringa finale del Procuratore Federale (già, c’e pure l’arringa finale…) mi coglieva a questo punto un po’ di sorpresa… Il Procuratore ribadiva tutte le accuse, anche quelle evidentemente non sostenibili come appunto quella del travisamento intenzionale dei dati di bilancio, cui aggiungeva l’accusa di aver usato terminologie ambigue nel mio blog che potevano aver tratto in inganno i lettori meno preparati facendo appunto supporre l’occultamento di somme di denaro. In pratica, sostenendo che siccome i lettori arcieri del blog non sono sufficientemente preparati, avrebbero potuto  aver capito roma per toma anche se non era stato scritto. Ha concluso l’aringa richiedendo come sanzioni 4 mesi di sospensione per il sottoscritto e 15 quote di affiliazione di multa per la società per responsabilità oggettiva.
Nella mia dichiarazione finale (già, c’e anche la dichiarazione finale dell’imputato..), ho ribadito l’assoluta pretestuosità del procedimento, in quanto le prove documentali (bilancio Fitarco 2009) smentivano tutti i presupposti dello stesso, ed ho richiesto l’assoluzione con formula piena.

La corte si è ritirata per deliberare, sono uscito dalla sala riunioni, ed ho passato un paio d’ore negli uffici Fitarco in attesa.  Ma dopo due ore, chieste notizie, ho scoperto che la corte se ne era andata a pranzo e quindi essendo le 15:00 circa me ne sono andato all’aeroporto.

Dal 3 Dicembre ho telefonato più volte in FITARCO per sapere che fine avesse fatto la sentenza della Commissione di Giustizia., senza avere notizie. Durante una telefonata attorno al 20 di Dicembre ho anche fatto notare all’impiegata preposta che i termini per il giudizio previsti dal Regolamento di Giustizia erano ampiamente scaduti, ma la risposta immediata (evidentemente non ero il primo a far notare una simile situazione) è stata che tali termini (tutti quelli relativi all’operato degli organi di giustizia) non erano “perentori” ma “ordinatori”  e pertanto …non contavano.
Ed è venuto il Natale, trascorso in famiglia in allegria e fortunatamente senza neve…(unico disturbo, una letterina ricevuta la vigilia, di cui parlerò poi... )
Poi è venuto Capodanno, con un discreto cenone della vigilia (non valeva la cifra… ma non era male..)

Martedì 4 Gennaio mattina ho ricevuto una telefonata da FITARCO che mi invitava a confermare di aver ricevuto la mail nella stessa data con cui mi veniva  notificata la sentenza della commissione di Giustizia che potete leggere cliccando sul link.

Ho letto rapidamente la sentenza, saltando le motivazioni e andando direttamente alla conclusione: 45 gg di sospensione e 10 quote di affiliazione di multa alla società,  ed ho inviato mail di conferma della ricezione.
La sospensione a regolamento scattava dal giorno. successivo la notifica  e quindi dal 5 di Gennaio.
I 45 gg si concluderanno quindi il 19 di Febbraio, giusto in tempo per garantirmi la presenza alla Assemblea Nazionale 2011 prevista per il 20 Febbraio a Riccione, alla quale ovviamente non mancherò.
La sentenza potete leggerla con calma e farvi una vostra idea, ma  in pratica, in essa non sono state accolte, come ovvio di fronte al bilancio, le rimostranze di Penenstrì, con le divergenze tra le cifre intepretate come mero malinteso tra noi due dovuto alla brevità del colloquio intercorso.
Ma sono stato condannato invece proprio per essermi espresso in modo che poteva dare adito a cattive interpretazioni da parte dei lettori e la mia società è stata condannata semplicemente perchè in Fitarco le società vengono sempre condannate per responsabilità oggettiva anche per fatti che esulano completamente dal loro controllo.

Potevo ovviamente fare ricorso, visto che la sentenza tralascia bellamente alcune dichiarazioni da me rese in giudizio e mi attribuisce addirittura la colpa di non essermi recato a Roma a richiedere lumi sul bilancio per mera convenienza personale (risparmiare il viaggio), quando evidentemente non avrei mai potuto farlo per un bilancio non ancora approvato.
Il ricorso comunque non avrebbe sospeso le pene e mi sarebbe costato un altro sproposito, probabilmente senza alcun pratico risultato. Sono tuttora in attesa del risultato di un ricorso alla Commissione Unica di Appello presentato nel 1997 … 350.000 Lire del vecchio conio come tassa di ricorso di allora e il nulla assoluto … Inoltre,  la storia aveva ormai preso una svolta inaspettata che rendeva inutile continuare con le dissertazioni regolamentari.

Ho quindi diligentemente cancellato la mia iscrizione all’unica gara di calendario Indoor cui intendevo partecipare, il Campionato Regione Lombardia,  ed altrettanto diligentemente ho delegato tutto il delegabile alla Segretaria della società, organizzazione della gara CAM del 4-5-6 Febbraio inclusa.

Intanto, la telenovela “Deferito” finisce qui, salvo sorprese, visto che mi dicono che tra Presidente e Consiglieri Fitarco ci sono stati intensi scambi di mail per raggiungere una possibile unanimità nel ricorrere loro in Appello contro la sentenza per farmi inasprire la pena, giudicata troppo lieve. Vedremo.

Ma la svolta inaspettata che ho sopra menzionato e che ha ormai cambiato i termini del contendere è stata una citazione presso il tribunale di Roma notificatami proprio la vigilia di Natale e che potete leggere seguendo il link.
La FITARCO mi aveva  fatto causa per danni di immagine e voleva da me 100.000 Euro di risarcimento.
La prima udienza è fissata a Luglio.

Ovvio che questa ora è tutta un’altra storia… 

lunedì 7 febbraio 2011

Sognando una rivista vera /2

Lo so, qualche volta mi ripeto, e nel caso delle riviste arcieristiche italiane penso che poco sia da aggiungere a quanto già commentato in Sognando una rivista vera nel novembre del 2009. http://arcosfera.blogspot.com/2009/10/sognare-una-rivista-vera.html
Ma sono anche testardo  e convinto che con un po’ di  pressione da parte dei lettori dell’arcosfera qualcosa, magari prima o poi, magari forse, possa cambiare.

Le nostre due riviste nazionali hanno subito cambiamenti, nel 2010.
Non ve ne siete accorti? 
Già, i cambiamenti non sono stati certo epocali, ma piccolissimi tentativi di miglioramento, con esito purtroppo ininfluente sull’immagine finale del prodotto.
Arcieri ha iniziato ad utilizzare le foto di Dean Alberga, il fotografo ufficiale della FITA, per quanto riguarda le manifestazioni internazionali. La qualità del foto degli eventi internazionali è indubbiamente migliorata, ma solo all’occhio dell’esperto, perché la persistente  pessima qualità di stampa e le micro dimensioni delle foto hanno praticamente vanificato il tentativo di miglioramento.
Arco invece ha subito prima una ristrutturazione grafica ed un cambio di redazione, poi ha scontato il terribile lutto della perdita dell’’amico Nicola Bucci, creatore e anima della rivista da sempre. La combinazione dei due fattori ha portato il risultato finale a precipitare in abissi di illeggibilità mai neppure sfiorati in passato.

Nelle ultime settimane ho letto e sfogliato un bel po’ di riviste recenti. Dalla edizione di The Bow distribuita alla finale della Coppa del mondo di Edimburgo il Settembre scorso, con la presentazione di tutti I partecipanti alla stessa, fino alla rivista istituzionale della FITA con l’escursus sulla stagione 2010, passando attraverso quattro numeri di Bogensport con sintesi dei principali avvenimenti mondiali da Agosto 2010 al Face to Face di Dicembre.
Il confronto con le riviste italiane  è impietoso. 
Nessuna delle riviste italiane presenta gli eventi internazionali prima del loro svolgimento, nessuna parla se non degli italiani presenti alle gare, nessuna pubblica articoli di tecnici di livello  internazionale, nessuna riesce neppure a ricapitolare cosa succede nel tiro con l’arco mondiale. Nessuna, soprattutto, è in grado di creare  un interesse qualsiasi nello sporadico lettore.
Bogensport 1/2011 e le altre
Arcieri negli ultimo due numeri è l’apoteosi della politicizzazione dei contenuti, con l’esteso utilizzo della tecnica dell’omissione parziale o della comunicazione  minimale per informare o meglio non informare sulla gestione federale.  Clamoroso il caso dell’allenatrice Coreana  Mrs. “Sally” Park, assunta per la nostra nazionale femminile. Si capisce della sua possibile assunzione dal sunto di un verbale di consiglio federale sul nr. 5/2010 e si scopre che è ormai in Italia da un trafiletto sul numero 6, dove viene citata come tecnico della squadra femminile. Nello stesso piccolo riquadro a sfondo azzurro, si scopre inoltre che Filippo Clini da tecnico della squadra maschile è diventato Tecnico di Supporto e dei Materiali e Pietro Suk ha preso il suo posto.
Possibile che una ristrutturazione tecnica centrale di tale portata non meritasse un articolo con spiegazioni dettagliate?  Possibile che “Sally” Park, ex olimpionica e ex coach della nazionale di Singapore non meritasse almeno una foto e due righe di presentazione?  Solo per fare un esempio di informazione quantomeno parziale, se non di omissioni intenzionali.

Arco invece sull’ultimo numero è la quintessenza della confusione di ruoli. 
Notoriamente, Arco è in primis la rivista ufficiale della FIARC, ed in quella direzione serve agli stessi compiti politici di Arcieri nei confronti FITARCO. Ma da quasi sempre, la editrice Greentime ha un accordo di collaborazione anche con FITARCO,  che porta la rivista anche ad occuparsi in modo abbastanza confuso e casuale del mondo FITA italiano. Poi, da poco più di un anno, Arco ha anche una pagina dedicata al mondo EMAU (FITA in Europa), che viene riempita per motivi misteriosi sia in italiano che con la traduzione in inglese dello stesso articolo. Ci si chiede: ma se è destinata alle federazioni dell’EMAU, il testo in italiano è di totale inutilità… Poi,  Arco ha anche da anni una mezza pagina dedicata all’Aniata (Associazione Nazionale Istruttori e Allenatori Tiro con l’Arco). Qu invece ci si chiede, visto che gli iscritti alla associazione sono pochissimi, a che serva, ma questa è un’altra storia. Per ultimo, ecco alla fine anche la pagina dedicata agli Arcieri cacciatori di Federcaccia, incomprensibile ed illeggibile da parte dei non addetti ai lavori.
L’insieme delle varie anime di Arco e la confusione che evidentemente regna sovrana nel dopo Bucci porta quindi  il numero 6/2010 a pubblicare articoli tipo “La grinta del Cucciolo”, sui successi di un 13enne FIARC che pare sia un fenomeno con il long bow (ma fenomeno rispetto a chi?),  accanto ad un articolo super succinto sulla finale di Coppa del mondo FITA di Edimburgo e sulla vittoria del nostro Pagni, per proseguire con “Il rendevouz del solstizio”,  dedicato alla terza edizione fiera dell’arcieria (ma di quale  arcieria?), alla promozione FITARC nelle scuole (?), alla notizia che i Grand Prix Emau saranno Open nel 2011 e ai riferimenti di legge per la  caccia di selezione in Toscana.
Non me ne vogliano i vari redattori dei singoli articoli di Arco, sto criticando non i loro contenuti, ma la totale assenza di un quadro generale nei  quali inserirli. La mancanza di una linea editoriale, insomma.

Le due riviste Italiane, unite in una sola a cadenza mensile e sottratte ai finanziamenti diretti delle due federazioni riuscirebbero senz’altro a coprirea adeguatamente il mondo del tiro con l’arco italiano e mondiale ed a risultare magari leggibili anche ai non addetti ai lavori. Ci riescono le riviste come Bogensport e The Bow, quindi è possibili. Così come sono, non sono solo brutte, sono pure controproducenti. Diversi nuovi iscritti alla FITARCo da me interpellati mi dicono che sfogliano Arcieri e poi lo buttano, non trovandovi  niente di  interessante e comprensibile al loro livello di neofiti. Arco invece non sanno neppure che esiste, essendo praticamnte introvabile nelle edicole. E forse è un bene…

Il numerro di Gennaio 2011 di Bogensport  è invece una festa per gli occhi, se non per i testi (il tedesco mi è un po’ ostico), sicuramente per le foto e per i contenuti.
  • Copertina dedicata alla bellissima ex miss Thailandia, arciera attiva a livello internazionale.
  • Articolo  sugli allenamenti con l’arco di Russel Crowe per prepararsi alla parte di Robin Hood.
  • Articolo sulla chinesiologia applicata al tiro con l’arco
  • Intervista alla ex  Miss Thailandia
  • Articolo sulle novità Hoyt compound per il 2011
  • Articolo sui flettenti Francesi full Carbon UUKHA  con test di prestazioni
  • Articolo sulla nostra Natalia Valeeva in visita al centro Beiter con tutta la famiglia.
  • Intervista con il campione Compound tedesco Allievi
  • Paginole triplo con le sequenze fotografiche del tiro di alcuni dei finalisti della coppa dlemondo di Edimburgo
  • Sei pagine con tutti i record mondiali FITA aggiornati a fine 2010
  • Intervista al tecnico Robert Hesse
  • Test del nuovo arco compound Alpine Concorde Target
  • Articolo sulla pianificazione di un raduno di allenamento
  • Articolo di Andreas Lorenz sullo sviluppo dlle nuove gare per compound
  • Aggiornamento sulla situazione della Bundersliga (circuito di campionato indoor a squadre di club)
  • Due pagine dedicate all'elenco di tutti i 1400 FITA e dei materiali da loro utilizzati
  • Articolo di GeorgeTeckmitchov  sulle motivazioni nel tiro al chiuso.
  • Poi ancora vita di club, presentazioni materiali e tanta, tanta pubblicità di prodotti arcieristici e novità di tutte marche.

Natalia Valeeva e famiglia su Bogensport 1/2011
Nel prossimo numero:di Bogensport,  resoconti e cronache dal Face to Face e da  Nimes 2011 e novità dall’ATA Show di Indianapolis (la fiera del tiro con l’arco mondiale, quella vera)

Bè,  sono convinto che anche la semplice traduzione di Bogensport con la sola sostituzione degli articoli specifici  del mondo tedesco (pochi comunque) darebbe luogo ad una rivista vendibilissima in Italia.
Chissà mai, che qualcuno prima o poi non ci pensi, sognando una rivista vera…

martedì 18 gennaio 2011

Queste Regioni le chiudiamo?

Due anni fa, quando inviai a tutte le società FITARCO la mia presentazione come candidato al Consiglio Federale, promisi nella stessa che se eletto avrei attivato programmi specifici  per l’aumento dei tesserati in Italia. Il come, derivava da uno studio che avevo fatto in relazione alla percentuale di tesserati FITARCO rispetto alla popolazione delle singole regioni italiane. Lo studio mi diceva che con interventi mirati in alcune regioni specifiche esisteva la possibilità di incrementare il numero di tesserati in quelle regioni in modo relativamente semplice.
Non sono stato eletto, e quindi il progetto è rimasto nella mia mente e lo studio nel mio computer.
Ma nei primissimi giorni del 2011, osservando le statistiche tesserati sul sito FITARCO, mi è venuto in mente di ripescare il vecchio studio e confrontarne i dati con i tesserati di inizio 2011.
La tabellina risultante è stata la seguente, che potete consultare più agevolmente scaricandola in grande formato da questo link.

Ragazzi, mi sono detto, la situazione non solo non è migliorata, in quelle regioni, ma sta precipitando apparentemente senza scampo verso il collasso completo.
I dati su cui si basa l’analisi sono i seguenti:
  • I numeri della popolazione delle regioni (ricavati da Wikipedia
  •  I numeri dei tesserati al 31/12/2008 per regione
  •  I numeri dei tesserati al 1/01/2011 per regione

I confronti sono fatti:
  • Tra tesserati e abitanti per regione
  • Tra percentuale tesserati di una regione e media nazionale

I due indici finali sono calcolati come seguenti:
  • L’indice di crescita relativa, è la differenza tra le due percentuali Tesserati/Popolazione
  • L’indice di crescita assoluta è la differenza percentuale tra il numero assoluto di tesserati, dedotta la quota di calo nazionale del 8,8%

Superfluo specificare che il colore verde nella tabella significa situazione positiva e il rosso significa situazione negativa.

I dati sono impressionanti. Se sei regioni mostrano una percentuale Tesserati/Abitanti inferiore alla media nazionale, di queste solo una, la Calabria, mostra indici di crescita positivi.
Ma ben 4 regioni hanno tutti gli indicatori in negativo, e tra queste spicca sicuramente la Campania, all’ultimo posto con un –21% in crescita assoluta, seguita al penultimo dalla Sicilia con un – 15%  e al terzultimo dalla Puglia.
Ma se tra il 2008 e il 2011 la piccola Basilicata è stata la sola ad emergere nettamente dalla zona “rossa”,  con un brillante +42%, sono invece andate in “rosso” nel 2011 nettamente la Liguria, con  – 14%, Trento, Bolzano e la Valle d’Aosta addirittura con –29%

Se la FITARCO fosse un’azienda ed i suoi Comitati Regionali le agenzie di rappresentanza sul territorio, si porrebbe immediatamente un problema  di redditività delle agenzie stesse.
In particolare, quando alcune delle aree più popolate d’Italia come la Campania, 5,8 Milioni di abitanti e 503 tesserati, la Sicilia, 5 Milioni di abitanti e 477 tesserati e la Puglia, 4 Milioni di Abitanti e 424 tesserati mostrano un trend di “vendita” del prodotto arcieristico disastrosamente negativo,  un intervento i diretto sarebbe indilazionabile.
Ci rendiamo conto che se quasi 15 milioni di abitanti sono rappresentati da circa 1400 arcieri soltanto invece degli oltre 5000 che vorrebbe la media nazionale, con in più un trend di crescita nettamente negativo, è lì che le attenzioni devono concentrarsi per recuperare nuovi tesserati?
E non parlatemi di situazione  socio economica, perché non ha senso, quando Basilicata e Calabria crescono, ma parliamo magari invece di situazione sclerotizzata a livello locale.
Forse, è ora di cambiare radicalmente la gestione locale FITARCO di queste Regioni, che evidentemente non stanno lavorando nella direzione della crescita generale.
Un azienda attenta al mercato, alla crescita  ed al profitto, se le proprie filiali non producono, prima cambia la Dirigenza locale e poi, se proprio non si riesce a fare nulla , le chiude. Almeno, non ci saranno i profitti  ma neppure le spese.
La domanda provocatoria al Consiglio Federale FITARCO è proprio questa:
Cambiamo i venditori locali o chiudiamo le agenzie?

Comunque, con urgenza e prima che sia troppo tardi. 

mercoledì 12 gennaio 2011

Sono sempre qui !

Lo so, è da parecchio che Arcosfera è silenzioso.
Niente nuovi articoli, niente nuove notizie, niente nuove proposte e niente nuove proteste.
Molti si si saranno chiesti se il deferimento di cui ho ampiamente parlato  mi abbia tolto il piacere di scrivere su Arcosfera. Questi molti, ovviamente, sono quelli che non mi conoscono.

Ho lasciato solo tranquillo l’ecosistema FITARCO  durante le feste di fine anno, che peraltro ho utilizzato pure io per cercare un poco di tranquillità e riprendere la stesura de “L’Arciere Eretico II”
Ma il 2011 è ormai già inoltrato, la stagione agonistica di vertice inizia la settimana prossima con l’Internazionale Indoor di Nimes e fra esattamente sei mesi sapremo se ci saremo qualificati per le Olimpiadi di Londra 2012.
Non sono quindi gli argomenti per Arcosfera che mi mancano  e parecchi articoli sono in fase di preparazione da tempo e sono quasi pronti per la pubblicazione. Tra questi:

Ma il nostro livello tecnico sta aumentando?
Un confronto tra le prestazioni di vertice di inizio tagione degli ultimi 10 anni

Queste regioni le chiudiamo?
Una analisi del trend del tesseramento  FITARCO a livello di Regioni, con l’evidenziazione delle regioni che sono in una situazione arcieristicamente tragica.  

Un po’ di fantasia
Come l’uso della fantasia aiuta ad uscire dagli schemi ripetititivi esistenti nell’organizzazione gare e può dare nuovo impulso alle partecipazioni alle gare stesse.

Una giustizia da riformare /2
Un punto molto pericoloso e misconosciuto della giustizia sportiva FITARCO: la responsabilità oggettiva

Volendo Violare
Quante violazioni dello statuto e dei regolamenti da parte di tutti non vengono di fatto perseguite?

Sognando una rivista vera /2
La penosa situazione delle due riviste nazionali, Arco e Arcieri.

E tanti altri argomenti, tra i quali ovviamente “Deferito /4”, la tanto attesa puntata conclusiva della prima stagione della saga di “Tre numeri magici”, la cui seconda stagione verrà messa in onda su questo canale a partire dal 21 Febbraio prossimo. Ohhps, mi direte, ma non siamo in TV.  Lo so, ma se si parla di telenovele, che ci posso fare…Mi adeguo ... 

A tutti gli affezionati lettori, bentornati nell’Arcosfera e Buon 2011 !