lunedì 7 febbraio 2011

Sognando una rivista vera /2

Lo so, qualche volta mi ripeto, e nel caso delle riviste arcieristiche italiane penso che poco sia da aggiungere a quanto già commentato in Sognando una rivista vera nel novembre del 2009. http://arcosfera.blogspot.com/2009/10/sognare-una-rivista-vera.html
Ma sono anche testardo  e convinto che con un po’ di  pressione da parte dei lettori dell’arcosfera qualcosa, magari prima o poi, magari forse, possa cambiare.

Le nostre due riviste nazionali hanno subito cambiamenti, nel 2010.
Non ve ne siete accorti? 
Già, i cambiamenti non sono stati certo epocali, ma piccolissimi tentativi di miglioramento, con esito purtroppo ininfluente sull’immagine finale del prodotto.
Arcieri ha iniziato ad utilizzare le foto di Dean Alberga, il fotografo ufficiale della FITA, per quanto riguarda le manifestazioni internazionali. La qualità del foto degli eventi internazionali è indubbiamente migliorata, ma solo all’occhio dell’esperto, perché la persistente  pessima qualità di stampa e le micro dimensioni delle foto hanno praticamente vanificato il tentativo di miglioramento.
Arco invece ha subito prima una ristrutturazione grafica ed un cambio di redazione, poi ha scontato il terribile lutto della perdita dell’’amico Nicola Bucci, creatore e anima della rivista da sempre. La combinazione dei due fattori ha portato il risultato finale a precipitare in abissi di illeggibilità mai neppure sfiorati in passato.

Nelle ultime settimane ho letto e sfogliato un bel po’ di riviste recenti. Dalla edizione di The Bow distribuita alla finale della Coppa del mondo di Edimburgo il Settembre scorso, con la presentazione di tutti I partecipanti alla stessa, fino alla rivista istituzionale della FITA con l’escursus sulla stagione 2010, passando attraverso quattro numeri di Bogensport con sintesi dei principali avvenimenti mondiali da Agosto 2010 al Face to Face di Dicembre.
Il confronto con le riviste italiane  è impietoso. 
Nessuna delle riviste italiane presenta gli eventi internazionali prima del loro svolgimento, nessuna parla se non degli italiani presenti alle gare, nessuna pubblica articoli di tecnici di livello  internazionale, nessuna riesce neppure a ricapitolare cosa succede nel tiro con l’arco mondiale. Nessuna, soprattutto, è in grado di creare  un interesse qualsiasi nello sporadico lettore.
Bogensport 1/2011 e le altre
Arcieri negli ultimo due numeri è l’apoteosi della politicizzazione dei contenuti, con l’esteso utilizzo della tecnica dell’omissione parziale o della comunicazione  minimale per informare o meglio non informare sulla gestione federale.  Clamoroso il caso dell’allenatrice Coreana  Mrs. “Sally” Park, assunta per la nostra nazionale femminile. Si capisce della sua possibile assunzione dal sunto di un verbale di consiglio federale sul nr. 5/2010 e si scopre che è ormai in Italia da un trafiletto sul numero 6, dove viene citata come tecnico della squadra femminile. Nello stesso piccolo riquadro a sfondo azzurro, si scopre inoltre che Filippo Clini da tecnico della squadra maschile è diventato Tecnico di Supporto e dei Materiali e Pietro Suk ha preso il suo posto.
Possibile che una ristrutturazione tecnica centrale di tale portata non meritasse un articolo con spiegazioni dettagliate?  Possibile che “Sally” Park, ex olimpionica e ex coach della nazionale di Singapore non meritasse almeno una foto e due righe di presentazione?  Solo per fare un esempio di informazione quantomeno parziale, se non di omissioni intenzionali.

Arco invece sull’ultimo numero è la quintessenza della confusione di ruoli. 
Notoriamente, Arco è in primis la rivista ufficiale della FIARC, ed in quella direzione serve agli stessi compiti politici di Arcieri nei confronti FITARCO. Ma da quasi sempre, la editrice Greentime ha un accordo di collaborazione anche con FITARCO,  che porta la rivista anche ad occuparsi in modo abbastanza confuso e casuale del mondo FITA italiano. Poi, da poco più di un anno, Arco ha anche una pagina dedicata al mondo EMAU (FITA in Europa), che viene riempita per motivi misteriosi sia in italiano che con la traduzione in inglese dello stesso articolo. Ci si chiede: ma se è destinata alle federazioni dell’EMAU, il testo in italiano è di totale inutilità… Poi,  Arco ha anche da anni una mezza pagina dedicata all’Aniata (Associazione Nazionale Istruttori e Allenatori Tiro con l’Arco). Qu invece ci si chiede, visto che gli iscritti alla associazione sono pochissimi, a che serva, ma questa è un’altra storia. Per ultimo, ecco alla fine anche la pagina dedicata agli Arcieri cacciatori di Federcaccia, incomprensibile ed illeggibile da parte dei non addetti ai lavori.
L’insieme delle varie anime di Arco e la confusione che evidentemente regna sovrana nel dopo Bucci porta quindi  il numero 6/2010 a pubblicare articoli tipo “La grinta del Cucciolo”, sui successi di un 13enne FIARC che pare sia un fenomeno con il long bow (ma fenomeno rispetto a chi?),  accanto ad un articolo super succinto sulla finale di Coppa del mondo FITA di Edimburgo e sulla vittoria del nostro Pagni, per proseguire con “Il rendevouz del solstizio”,  dedicato alla terza edizione fiera dell’arcieria (ma di quale  arcieria?), alla promozione FITARC nelle scuole (?), alla notizia che i Grand Prix Emau saranno Open nel 2011 e ai riferimenti di legge per la  caccia di selezione in Toscana.
Non me ne vogliano i vari redattori dei singoli articoli di Arco, sto criticando non i loro contenuti, ma la totale assenza di un quadro generale nei  quali inserirli. La mancanza di una linea editoriale, insomma.

Le due riviste Italiane, unite in una sola a cadenza mensile e sottratte ai finanziamenti diretti delle due federazioni riuscirebbero senz’altro a coprirea adeguatamente il mondo del tiro con l’arco italiano e mondiale ed a risultare magari leggibili anche ai non addetti ai lavori. Ci riescono le riviste come Bogensport e The Bow, quindi è possibili. Così come sono, non sono solo brutte, sono pure controproducenti. Diversi nuovi iscritti alla FITARCo da me interpellati mi dicono che sfogliano Arcieri e poi lo buttano, non trovandovi  niente di  interessante e comprensibile al loro livello di neofiti. Arco invece non sanno neppure che esiste, essendo praticamnte introvabile nelle edicole. E forse è un bene…

Il numerro di Gennaio 2011 di Bogensport  è invece una festa per gli occhi, se non per i testi (il tedesco mi è un po’ ostico), sicuramente per le foto e per i contenuti.
  • Copertina dedicata alla bellissima ex miss Thailandia, arciera attiva a livello internazionale.
  • Articolo  sugli allenamenti con l’arco di Russel Crowe per prepararsi alla parte di Robin Hood.
  • Articolo sulla chinesiologia applicata al tiro con l’arco
  • Intervista alla ex  Miss Thailandia
  • Articolo sulle novità Hoyt compound per il 2011
  • Articolo sui flettenti Francesi full Carbon UUKHA  con test di prestazioni
  • Articolo sulla nostra Natalia Valeeva in visita al centro Beiter con tutta la famiglia.
  • Intervista con il campione Compound tedesco Allievi
  • Paginole triplo con le sequenze fotografiche del tiro di alcuni dei finalisti della coppa dlemondo di Edimburgo
  • Sei pagine con tutti i record mondiali FITA aggiornati a fine 2010
  • Intervista al tecnico Robert Hesse
  • Test del nuovo arco compound Alpine Concorde Target
  • Articolo sulla pianificazione di un raduno di allenamento
  • Articolo di Andreas Lorenz sullo sviluppo dlle nuove gare per compound
  • Aggiornamento sulla situazione della Bundersliga (circuito di campionato indoor a squadre di club)
  • Due pagine dedicate all'elenco di tutti i 1400 FITA e dei materiali da loro utilizzati
  • Articolo di GeorgeTeckmitchov  sulle motivazioni nel tiro al chiuso.
  • Poi ancora vita di club, presentazioni materiali e tanta, tanta pubblicità di prodotti arcieristici e novità di tutte marche.

Natalia Valeeva e famiglia su Bogensport 1/2011
Nel prossimo numero:di Bogensport,  resoconti e cronache dal Face to Face e da  Nimes 2011 e novità dall’ATA Show di Indianapolis (la fiera del tiro con l’arco mondiale, quella vera)

Bè,  sono convinto che anche la semplice traduzione di Bogensport con la sola sostituzione degli articoli specifici  del mondo tedesco (pochi comunque) darebbe luogo ad una rivista vendibilissima in Italia.
Chissà mai, che qualcuno prima o poi non ci pensi, sognando una rivista vera…

4 commenti:

edoardo ha detto...

La descrizione dei contenuti pubblicati da bogen sport oggi è tale e quale alla struttura di arcieri dei primi anni 90 di cui conservo le copie. Da quelle lontane pubblicazioni ho sempre estrapolato informazioni utili, alcune tuttora interessanti, per conoscere il mondo agonistico di alto livello, nozioni tecniche, e le interessanti interviste ai campioni. Oggi mi sembra che siano un rapido sunto di tutti i numerosi eventi internazionali e nazionali senza neanche darne una sufficiente spiegazioni. Esempio Nespoli a cosa ha partecipato nel 2010, world games, universiadi, o olimpiadi giovanili? ma sopratutto tali eventi che cosa sono e a cosa servono? Questo, per me, potrebbe essere un buon servizio da rendere ai lettori. Se aspettiamo che tali eventi vengano doverosamente illustrati dalla stampa sportiva facciamo prima a cambiare hobby.

Anonimo ha detto...

Tempo fa avevo fatto le stesse considerazioni su AgorArco... la rivista Arcieri è del tutto inutile, in particolar modo a chi si avvicina ed appassiona a questo sport. In una rivista così ci dovrebbero essere molti articoli tecnici, approfondimento, prove dei materiali, comparazioni, etc. Uno spazio riservato ai grandi eventi che ci saranno, meeting, stage, interviste ai campioni, allenatori, tecnici anche delle compagnie regionali.
Uno spazio su quello che scrivono nelle altre riviste di settore, recensioni di libri.
Spazi di miglioramento ce ne sarebbero eccome, lasciando anche le pagine istituzionali, ora è solo una rivista autocelebrativa e priva di contenuti interessanti. In altre parole uno spreco di soldi, sarebbe meglio risparmiare almeno i costi di stampa (non me ne voglia la tipografia) e metterla online.
Per un cambiamento serio ci vorrebbe una redazione degna di questo nome (senza offesa per chi, adesso, si occupa dei contenuti) che, se fosse guidata da una persona più capace di interpretare le esigenze dei lettori/fruitori/appassionati incrementerebbe senz'altro anche le entrate dalla vendita degli spazi pubblicitari.

Vittorio Frangilli ha detto...

I bollettini federali come è di fatto Arcieri non diventeranno mai riviste vere. Servono esclusivamente alla propaganda politica della casta al potere e non parlerano mai se non di successi, veri (pochi) o esagerati (tanti), ma di insuccessi o di reali confronti con il resto del mondo , mai. Edoardo ricorda Arcieri degli anni 90... Già, era un'altra cosa, con un grande giornalista come Giancarlo Casorati che periodicamente mi veniva a trovare in ufficio per fare con me il punto del tiro con l'arco a livello mondiale e farne degli articoli per la rivista. In quegli anni, anche "Armi e Tiro" dedicava alcune pagine al tiro con l'arco, e gli articoli di Casorati su quella rivista erano quanto di meglio venisse pubblicato sul mostro mondo, perchè Armi e Tiro era totalmente indipendente dalla FITARCO.
Ma Arco potrebbe diventare una rivista vera, se solo trovasse almno un redattore all'altezza e decidesse di tagliare i ponti con FITARCO. Ma prendono un contributo annuale sostanzioso dalla FITARCO, e quindi non avverrà mai.
Continueremo pertanto tutti solo a sognarla, una rivista vera.

Vittorio Frangilli ha detto...

Alla Assemblea Nazionale Fitarco di Riccione del 20 Febbraio, il presidente Scarzella nella sua relazione ha citato tra le cose da fare il miglioramento della rivista fedrale........