lunedì 14 dicembre 2009

Una Giustizia da riformare

State tranquilli, questa è arcosfera, non si parla di politica nazionale ma al massimo di politica federale Fitarco… Ma anche la Fitarco ha la sua bella Giustizia, lentissima, assolutamente non efficiente e sicuramente da riformare. Solo, lo notano al solito quelli che per un motivo o per l’altro sono costretti a rivolgersi alla stessa, pagando la relativa tassa di ricorso, e attendere.
Quanti arcieri o persino presidenti di società si sono mai degnati di leggere il regolamento di Giustizia Fitarco e cercare di capire come funziona o dovrebbe funzionare la giustizia Federale? Pochissimi, credete, e solo quando costretti dalle circostanze. E’ facile immaginare che persino all’interno del Consiglio federale una buona parte membri non abbiano mai letto il citato documento, immaginarsi tutti gli altri.
No, questo articolo non è un invito a leggere l’astruso documento, se non siete un avvocato o non avete ottime cognizioni di diritto, meglio lasciar perdere; ma a un invito a cercare di capire come dovrebbe funzionare la giustizia Fitarco e cosa occorrerebbe modificare per farla funzionare misura di arcieri e non di soli avvocati.
Il regolamento di Giustizia Fitarco degli anni della fondazione era semplicissimo e per un paio di decenni non variava: La Giustizia Federale era amministrata dal Collegio dei Probi Viri, eletto direttamente dall’assemblea, i cui giudizi erano finali e appellabili al solo Consiglio Federale. In una trentina di righe si definiva il tutto ed il tutto era chiarissimo a tutti.
Poi, lentamente, la trasformazione per l’inevitabile intervento degli uffici legali del CONI e delle continue richieste di adeguamento alla normativa CONI, clonata prima da quella del calcio e poi via via sempre più simile a quella definita dal Codice di Procedura Penale dello Stato Italiano.
Ecco quindi comparire anche in Fitarco le figure multiple della giustizia Calcistica: il Giudice Unico, il Procuratore Federale, la Commissione di Giustizia e la Commissione Unica di appello, che unica non è perché il grado successivo di giudizio prevede l’arbitrato presso il CONI:
Oggi, le trenta righe solo nello Statuto sono diventate le 27 pagine che potete tentare di comprendere al link seguente:
Regolamento di Giustizia FITARCO
 e la struttura di funzionamento, molto semplificando, dovrebbe essere la seguente:

1) Le infrazioni in gara segnalate dagli arbitri nel verbale vanno direttamente al Giudice Unico, che giudica e commina sanzioni, o le passa al Procuratore Federale per accertare l’ipotesi di reato.
2) I ricorsi alla commissione di Giustizia vanno prima al Procuratore Federale, che ne giudica l’ammissibilità prima di passarli alla Commissione di Giustizia
3) Il Procuratore Federale può anche indagare su fatti pubblicamente noti, per decidere se spassare l’argomento alla Commissione di Giustizia.
4) Un condannato dal giudice Unico o dalla Commissione di Giustizia può appellarsi alla Commissione Unica di Appello
5) I condannati dalla CUDA possono appellarsi al CONI
6) Ogni ricorso prevede il pagamento di una tassa alla FITARCO, rimborsabile in caso di vittoria nel ricorso.
7) Gli accusati ricevono sempre regolare “Avviso di Garanzia” che li informa di un procedimento a loro carico.
8) Gli accusati possono farsi rappresentare in giudizio da altri, in genere da un avvocato.
9) Accusati e testimoni sono obbligati a presentarsi alle udienze, salvo possibilità in alcuni casi di inviare memorie scritte.

Perfetto, non trovate? C’è tutto quello che serve per garantire la Giustizia e la Giusta Pena per i colpevoli, ma anche la difesa degli imputati e il diritto di appello. Esattamente come qualsiasi causa penale che si rispetti davanti alla magistratura vera. Purtroppo, proprio “esattamente”.
Un semplice giudizio sul solito scorretto che magari fa il furbo in gara e si “ritaglia” qualche punticino in più sullo score , che negli anni 80 veniva punito nel giro di una settimana con un educativa sospensione immediata diviene invece nel sistema attuale un processo interminabile gestito da avvocati di una parte e dell’altra, con presentazione di prove, testimoni e analisi specifiche affidate ad “esperti”, sempre sul filo dell’ammissibilità legale e del rischio di causa civile per danni o penale di per diffamazione.
Già, perché se magari vi sognate di denunciare qualcuno che “ruba i punti” agli Arbitri, e magari questi se ne accorgono pure loro ma non arrivano al giudizio con le prove “inequivacabili” necessarie, magari l’imputato viene assolto per “insufficienza di prove” e a quel punto magari voi vi beccate una bella denuncia vera per diffamazione e pure una causa civile per danni di immagine.
Quindi, sia per denunciare, che per testimoniare, che anche semplicemente per comparire, meglio aver un avvocato penalista al fianco, e uno di quelli bravi. Non da tutti e per tutte le tasche, purtroppo.

Sono intervenuto in assemblea generale Fitarco due anni fa invitando pubblicamente il Presidente e Consiglio Federale, proprio a seguito di un caso reale allora ben noto a tutti, a rimettere mano alla Giustizia Federale per riformarla almeno ad un livello di comprensibilità e di accesso da parte di tutti i tesserati e non solo dei loro avvocati e ad una efficienza maggiore nel perseguire i reati sportivi, in particolare magari ritornando a pretendere che i Giudici siano almeno a conoscenza delle normative e delle reali applicazioni delle stesse nel tiro con l’arco e non siano quasi tutti di pura estrazione legale avulsa dal mondo del tiro con l’arco
Tutti d’accordo in quell’occasione, con applauso dell’Assemblea, ma niente all’orizzonte dopo due anni, e intanto i personaggi sono cambiati, ma il lento e burosauresco funzionamento della giustizia Federale è rimasta la stesso, con vertenze che si trascinano spesso per anni anche in casi relativamente semplici.
Aneddoti di testimoni che sono più o meno sopravvissuti all’ordalia narrano dell’aver dovuto spiegare cosa fosse un punto di riga a giudici che non avevano mai visto un bersaglio e avere di ritorno obiezioni dell’avvocato della controparte che contestava la competenza del testimone arciere a spiegare la cosa ai non arcieri. Tanto per fare un esempio.

Separazione delle carriere e indipendenza del potere giudiziario da quello legislativo? È bene ricordare a tutti che il Giudice Unico, il Procuratore Federale e pure i membri della Commissione di Giustizia vengono nominati o revocati dal Consiglio Federale, e possono anche non essere tesserati (ovvero, non sapere nulla in partenza di tiro con l’arco e delle sue regole). Solo la Commissione Unica di Appello è rimasta di elezione assembleare ed ha l’obbligo del tesseramento, e questo esclusivamente per un intervento mio in opposizione, in una lontana assemblea starordinaria Fitarco che stava per fare di nomina pure quella. Ma anche i membri della Commissione Unica di Appello sono comunque ormai solo avvocati o magistrati “disponibili all’incarico” e tesserati alla bisogna, non più veri arcieri.
Correlando la giustizia sportiva a quella penale nazionale avremmo un Paese dove:
- I procuratori e i giudici dei primi gradi di giudizio sono tutti nominati direttamente dal Governo, che può ovviamente revocare loro il mandato in qualsiasi momento
- I Procuratori e i Giudici sono scelti eclusivamente tra coloro che hanno studiato legge in paesi diversi
- Non esiste difesa di ufficio di alcun genere per coloro che non si possono permettere un avvocato
Al confronto, la Giustizia Penale Italiana non avrebbe bisogno di riforme.

Vediamo invece di ricordarci tutti che la giustizia Fitarco è da riformare.

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