Il 3 di Dicembre, come da richiesta della commissione di Giustizia, mi sono ripresentato in via Vitorchiano a Roma per la seconda udienza, durante la quale è stato ascoltata la testimonianza di Fausto Penenstrì. Durante la stessa, Pennestrì ha ribadito quasi alla lettera quanto riportato nel suo esposto, inclusa l’affermazione che quando si era riferito ai 5 Milioni di euro di bilancio nel colloquio con me, li intendeva come somma di 2,5 milioni di entrate e 2,5 Milioni di uscite.
Personalmente ho ribadito ancora una volta che i dati di bilancio 2009 dicevano altro, essendo composti da 3,3 milioni di entrate, 3,1 di uscite , mentre il totale delle disponibilità 2009, entrate più riserve, ammontava appunto a oltre 5 Milioni.
L’arringa finale del Procuratore Federale (già, c’e pure l’arringa finale…) mi coglieva a questo punto un po’ di sorpresa… Il Procuratore ribadiva tutte le accuse, anche quelle evidentemente non sostenibili come appunto quella del travisamento intenzionale dei dati di bilancio, cui aggiungeva l’accusa di aver usato terminologie ambigue nel mio blog che potevano aver tratto in inganno i lettori meno preparati facendo appunto supporre l’occultamento di somme di denaro. In pratica, sostenendo che siccome i lettori arcieri del blog non sono sufficientemente preparati, avrebbero potuto aver capito roma per toma anche se non era stato scritto. Ha concluso l’aringa richiedendo come sanzioni 4 mesi di sospensione per il sottoscritto e 15 quote di affiliazione di multa per la società per responsabilità oggettiva.
Nella mia dichiarazione finale (già, c’e anche la dichiarazione finale dell’imputato..), ho ribadito l’assoluta pretestuosità del procedimento, in quanto le prove documentali (bilancio Fitarco 2009) smentivano tutti i presupposti dello stesso, ed ho richiesto l’assoluzione con formula piena.
La corte si è ritirata per deliberare, sono uscito dalla sala riunioni, ed ho passato un paio d’ore negli uffici Fitarco in attesa. Ma dopo due ore, chieste notizie, ho scoperto che la corte se ne era andata a pranzo e quindi essendo le 15:00 circa me ne sono andato all’aeroporto.
Dal 3 Dicembre ho telefonato più volte in FITARCO per sapere che fine avesse fatto la sentenza della Commissione di Giustizia., senza avere notizie. Durante una telefonata attorno al 20 di Dicembre ho anche fatto notare all’impiegata preposta che i termini per il giudizio previsti dal Regolamento di Giustizia erano ampiamente scaduti, ma la risposta immediata (evidentemente non ero il primo a far notare una simile situazione) è stata che tali termini (tutti quelli relativi all’operato degli organi di giustizia) non erano “perentori” ma “ordinatori” e pertanto …non contavano.
Ed è venuto il Natale, trascorso in famiglia in allegria e fortunatamente senza neve…(unico disturbo, una letterina ricevuta la vigilia, di cui parlerò poi... )
Poi è venuto Capodanno, con un discreto cenone della vigilia (non valeva la cifra… ma non era male..)
Martedì 4 Gennaio mattina ho ricevuto una telefonata da FITARCO che mi invitava a confermare di aver ricevuto la mail nella stessa data con cui mi veniva notificata la sentenza della commissione di Giustizia che potete leggere cliccando sul link.
Ho letto rapidamente la sentenza, saltando le motivazioni e andando direttamente alla conclusione: 45 gg di sospensione e 10 quote di affiliazione di multa alla società, ed ho inviato mail di conferma della ricezione.
La sospensione a regolamento scattava dal giorno. successivo la notifica e quindi dal 5 di Gennaio.
I 45 gg si concluderanno quindi il 19 di Febbraio, giusto in tempo per garantirmi la presenza alla Assemblea Nazionale 2011 prevista per il 20 Febbraio a Riccione, alla quale ovviamente non mancherò.
La sentenza potete leggerla con calma e farvi una vostra idea, ma in pratica, in essa non sono state accolte, come ovvio di fronte al bilancio, le rimostranze di Penenstrì, con le divergenze tra le cifre intepretate come mero malinteso tra noi due dovuto alla brevità del colloquio intercorso.
Ma sono stato condannato invece proprio per essermi espresso in modo che poteva dare adito a cattive interpretazioni da parte dei lettori e la mia società è stata condannata semplicemente perchè in Fitarco le società vengono sempre condannate per responsabilità oggettiva anche per fatti che esulano completamente dal loro controllo.
Potevo ovviamente fare ricorso, visto che la sentenza tralascia bellamente alcune dichiarazioni da me rese in giudizio e mi attribuisce addirittura la colpa di non essermi recato a Roma a richiedere lumi sul bilancio per mera convenienza personale (risparmiare il viaggio), quando evidentemente non avrei mai potuto farlo per un bilancio non ancora approvato.
Il ricorso comunque non avrebbe sospeso le pene e mi sarebbe costato un altro sproposito, probabilmente senza alcun pratico risultato. Sono tuttora in attesa del risultato di un ricorso alla Commissione Unica di Appello presentato nel 1997 … 350.000 Lire del vecchio conio come tassa di ricorso di allora e il nulla assoluto … Inoltre, la storia aveva ormai preso una svolta inaspettata che rendeva inutile continuare con le dissertazioni regolamentari.
Ho quindi diligentemente cancellato la mia iscrizione all’unica gara di calendario Indoor cui intendevo partecipare, il Campionato Regione Lombardia, ed altrettanto diligentemente ho delegato tutto il delegabile alla Segretaria della società, organizzazione della gara CAM del 4-5-6 Febbraio inclusa.
Intanto, la telenovela “Deferito” finisce qui, salvo sorprese, visto che mi dicono che tra Presidente e Consiglieri Fitarco ci sono stati intensi scambi di mail per raggiungere una possibile unanimità nel ricorrere loro in Appello contro la sentenza per farmi inasprire la pena, giudicata troppo lieve. Vedremo.
Ma la svolta inaspettata che ho sopra menzionato e che ha ormai cambiato i termini del contendere è stata una citazione presso il tribunale di Roma notificatami proprio la vigilia di Natale e che potete leggere seguendo il link.
La FITARCO mi aveva fatto causa per danni di immagine e voleva da me 100.000 Euro di risarcimento.
La prima udienza è fissata a Luglio.
Ovvio che questa ora è tutta un’altra storia…
La FITARCO mi aveva fatto causa per danni di immagine e voleva da me 100.000 Euro di risarcimento.
La prima udienza è fissata a Luglio.
1 commento:
Vorrei tanto conoscere quanti arcieri sono contenti di sostenere, con la loro quota, questa causa a difesa dell'onore federale....
Chissà perché non sono per nulla stupito, ma sempre più depresso...
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