martedì 26 gennaio 2010

Ecosistema /4

Gli esempi di piccole modifiche all’Ecosistema FITARCO che hanno condotto a grandi cambiamenti sono innumerevoli, come detto, ma quella veramente sconvolgente e che ha generato il rinascimento tecnico della FITARCO furono le norme di trasparenza nella selezione delle squadre Nazionali, introdotte sotto la presidenza Mattielli (io ero Vice Presidente Vicario e Aldo Andriolo era l’altro Vicepresidente) nel 93 dopo la delusione delle Olimpiadi di Barcellona.

Fino ad allora, e per oltre un decennio, i membri delle squadre nazionali erano decisi a tavolino, ed erano quasi sempre gli stessi, da lustri. Con l’arrivo di Vicktor Sidoruk come allenatore, si pose il problema di interfacciare il suo lavoro con quello indipendente delle società a degli allora negletti tecnici personali. Il vecchio sistema fu spazzato via, e le norme di accesso ai gruppi nazionali divennero:

a) pubbliche
b) note prima
c) non limitate dall’età
d) determinate solo dai punteggi della stagione precedente
e) interdisciplinari (i nazionali targa e campagna intercambiabili allo stesso livello)

Anche le borse di studio agli atleti vennero regolamentate in relazione esclusivamente ai risultati, con un minimo che veniva assegnato agli arcieri top che raggiungevano i 1310 punti e con integrazioni correlate alle situazioni famigliari e di lavoro specifiche, e furono introdotti significativi premi in denaro per i piazzamenti internazionali.
Inoltre, si stabilì che tutte le squadre che partecipavano agli eventi dovessero essere formate tramite selezioni pubbliche, con solo un minimo di discrezionalità da parte dei tecnici. Uniche eccezioni, i Campionati del mondo Targa di qualificazione Olimpica e le Olimpiadi stesse, dove la formazione della squadra era delegata al 100% ai tecnici, che si giocavano il rinnovo di contratto sull’unico risultato che contasse nel quadriennio.
I risultati sono noti a tutti, e costruiscono l’imponente palmares della FITARCO del decennio successivo.

Ma ad iniziare dal quadriennio scorso, l’Ecosistema di formazione delle squadre nazionali ha iniziato a subire piccole modifiche, e dopo qualche anno i risultai hanno cominciato mostrare gli effetti negativi delle piccole modifiche.
Cosa è radicalmente cambiato?

Non si entra più nei gruppi senior solo per punteggio, ma anche per “adesione” (al famoso centro Federale), con la conseguenza che spesso fuori dai gruppi ci sono atleti con risultati superiori a quelli nei gruppi, ma che non vengono considerati.

I gruppi sono a numero chiuso, con la conseguenza che, avendoli riempiti di “aderenti al centro” , non accolgono più molti atleti anche di risulti notevoli.

Non si conoscono le norme di qualificazione ai gruppi quasi fino alla data di scadenza delle stesse, ovvero i livelli vengono stabiliti a posteriori.

Le gare di selezione senior sono sempre svolte a porte chiuse durante i raduni e tra i soli appartenenti ai gruppi, con enorme vantaggio per quelli che si allenano nel centro federale rispetto ai pochi che vi soggiornano per l’occasione, generando risultati che poco hanno a che fare con quelli poi ottenibili veramente dagli stessi atleti in gare reali.

Con l’avvento dei Gruppi Sportivi Militari, il livello della retribuzione degli atleti di vertice si è appiattito, indipendentemente dai risultati conseguiti, e non esiste più da anni un riferimento di punteggio per ottenere una borsa di studio, per coloro che nei gruppi non ci sono ancora.

I gruppi Targa e Campagna sono poi stati resi impermeabili l’un l’altro, bloccando l’interscambio tra le specialità.

I premi di piazzamento sono ridotti a cifre ridicole,  tipo 800 Euro per vincere un Mondiale Indoor quando in gare tipo Nimes gli 800 Euro li supera il terzo classificato... o 1500 Euro per batter i Coreani a casa loro, con questi che hanno un appartamento come premio gara...

Per finire, i Tecnici Personali sono stati nuovamente esclusi da qualsiasi partecipazione alla programmazione tecnica della stagione, facendoli ritornare in situazione di conflitto con i tecnici nazionali.

Una modifica oggi, una domani, ed il sistema odierno è ormai semplicemente lo stesso degli anni 80 con solo minime variazioni. E i risultati, ad anni dalle modifiche, hanno iniziato a diminuire in numero e livello, come certificato dalle stesse statistiche FITARCO.
L’ecosistema Fitarco è complesso e molto delicato. Un altro piccolo cambio regolamentare oggi, e tra sette anni ci troveremo senza nuovi Nazionali Arco Olimpico, o senza un livello di competitività adeguato degli stessi. Occorrono sette anni per formare un atleta olimpico di alto livello, dai 10 anni ai 17, e l’Ecosistema in cui la formazione ha luogo è importantissimo per ottenere il risultato sperato.

Attenzione, quindi alle modifiche nell’Ecosistema! Chi le decide oggi sarà probabilmente ancora a gestire le conseguenze della sua decisione quando questa darà i suoi risultati finali, ed allora srà troppo tardi per correggere l’Ecosistema, pardon, per correggere l’Arcosfera!

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