Da un po' di anni , da quando la famigerata riforma del CONI firmata Melandri ha sconvolto la vita e la realtà del CONI stesso, ma purtroppo anche di tutte le Federazioni sportive, FITARCO inclusa, ci siamo ritrovati con le categorie degli Atleti e dei Tecnici obbligatoriamente rappresentate nei vari consigli, dal Provinciale al Regionale al Nazionale, ed elette dai rappresentanti delle stesse categorie provenienti dalle società, a loro volta portatori di voti assegnati con formule assolutamente astruse.
Un baillame di calcoli, assemblee separate., elezioni particolari, votazioni splittate con l'unico scopo di eleggere ai vari livelli i detti rappresentanti di Tecnici e Atleti. Un costo gestionale supplementare incredibile per la Federazione, un costo reale diretto per le tasche delle società e dei loro rappresentanti che si sono trovati triplicati gli obblighi di partecipazione alle assemblee ed i relativi costi, senza alcun beneficio di ritorno.
E' vera espansione della democrazia? Ma non facciamo ridere, sappiamo tutti che i rappresentanti di tecnici ed atleti delle società sono quasi sempre eletti o nominati per esclusione (non lo puoi fare tu perché sei già presidente, non lo può fare lui perché è già consigliere, allora lo fai tu...), che i rappresentanti così eletti non vorrebbero mi andare a rappresentare nessuno perché è una perdita di tempo(vero!) e di soldi (vero!), e che comunque se alla fine vengono “costretti” ad andare alle assemblee, ricevono rigorose istruzioni su chi votare in funzione degli impegni specifici locali o nazionali della propria società.
E i candidati alla rappresentanza a livello regionale? Spudoratamente designati a puro livello di disponibilità pratica o semplicemente di accettabilità politica (politica Fitarco, ovviamente, non quella vera).
Per i candidati a livello nazionale, ancora peggio. Le candidature vengono designate esclusivamente a livello politico, e le caselle vengono riempite solo in funzione del “Manuale Cencelli” della Fitarco, per il quale che uno rappresenti veramente la propria categoria non ha nessuna importanza, ma che debba rappresentare esclusivamente chi lo fa eleggere è fondamentale.
Per bontà di animo, riconosco comunque che almeno i rappresentanti dei Tecnici vengono generalmente eletti tra tecnici di nota statura locale o nazionale, Eletti con voti gestiti politicamente, ma almeno eletti in una rosa di nomi rappresentativi, almeno all'apparenza, della categoria.
Ben altro discorso va purtroppo fatto sui rappresentanti degli atleti. In Fitarco, si sa, siamo TUTTI qualificati anche come Atleti, e quindi possiamo ambire all'elettorato attivo e passivo indistintamente senza soluzione di continuità. Va da sé che praticamente qualsiasi tesserato può essere eletto come rappresentante degli atleti, magari continuando a rimanere nella carica elettiva nella quale era sto eletto come dirigente nel quadriennio precedente, e viceversa.
Ma, eletto nel consiglio provinciale, regionale o nazionale, rappresenta veramente chi?
Ovviamente, solo chi l'ha fatto eleggere e certamente non la fantomatica categoria degli Atleti, visto che tutti,, come detto, sono Atleti. Sono posti dirigenziali fittizi assegnati in modo anomalo in base ad uno statuto assurdo e formule ancora più assurde.
Il peggio del peggio comunque della riforma Melandri comunque non è questo, ma il fatto che questa assurda rappresentanza fittizia ha di fatto “eliminato” dai consigli locali e soprattutto dal Consiglio Federale la rappresentanza degli atleti di alto livello, gli unici veri “atleti” della Fitarco, che eleggevano precedentemente esclusivamente all'interno degli appartenenti ai Gruppi Nazionali (comunque, oltre 60 Atleti ogni anno) un loro rappresentante in Consiglio Federale. E i rappresentanti così eletti dalla varie federazioni eleggevano a loro volta i loro rappresentanti nel consiglio nazionale del CONI. Le istanze quindi degli atleti di vertice di tutte le federazioni avevano quindi il loro canale verso i vertici assoluti dello sport federale e nazionale, e viceversa.
Purtroppo, la riforma Melandri è partita sull'argomento da presupposti di tipo, consentitemi la parola, squisitamente comunisti. NON esistono atleti di vertice, ma solo Atleti, senza considerare che chi fa attività amatoriale e chi fa attività di alto livello sono due categorie competamente separte in mondi che spesso neppure si parlano.
Il risultato attuale è che gli atleti di vertice italiano in praticamente tutte le discipline minori sono tornati a non avere più nessuna voce reale verso i vertici federali al di fuori delle semplici relazioni personali, e questo, purtroppo è una delle cause del decadimento generale del livello tecnico assoluto. Non la principale, ma certo una componente dello stesso.
Si può rimediare? Certo che si può, e se la strada della modifica statutaria per ridefinire l'elettorato attivo e passivo della categoria degli Atleti può essere difficile per le solite opposizioni fantasiose del CONI, nulla vieta alla FITARCO di aggiungere al proprio statuto, di nuovo, la figura del rappresentante degli Atleti di Vertice, che viene eletto dagli stessi e che siede in Consiglio Federale senza diritto di voto. Si tratta solo di decidere di farlo e, sopratutto, di volerlo fare veramente.
Chissà che l'assemblea di Febbraio 2010 non regali agli Atleti Nazionali nuovamente una loro rappresentanza in Consiglio Federale.
Anni fa, la rappresentanza fu imposta dal CONI, e certo non gradita dalla struttura centrale, am principalmente subita.
Nell'ultimo consiglio federale Fitarco prima della famigerata riforma Melandri, sedeva senza diritto di voto Maria Rachele Testa. Rachele, ex appartenete alle squadre nazionali Olimpico ed Olimpionica a Barcellona nel 1992, svolgeva egregiamente il suo ruolo di collegamento tra gli Atleti nazionali che l'avevano eletta e il Consiglio Federale, pur non avendo diritto di voto e faceva anche parte della commissione nazionale CONI per le Donne nello Sport, rappresentando i nostri Atleti anche in quella prestigiosa sede. Nel 2002, dopo il buio periodo del commissarimento FITARCO da parte CONI, si candidò alla Presidenza della Fitarco. Ottenne solo l'8% dei voti, principalmente da parte degli Atelti che aveva degnamente rappresentato fino ad allora, e semplicemente scomparve dal mondo Fitarco.
Maria Rachele Testa ci ha definitivamente lasciato lo scorso settembre stroncata da un male incurabile. E' stata l'ultima vera rappresentante degli Atleti Azzurri FITARCO.
I rappresentanti attuali degli Atleti rappresentano chi?
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